Il teatro anatomico di Pistoia è un piccolo gioiello di architettura settecentesca. Chi conosce i superbi e monumentali anfiteatri anatomici delle università di Padova e Bologna, per limitarsi a due sole citazioni, potrà restare sconcertato da questo teatro di provincia in miniatura. Ma non possiamo dimenticare che Pistoia aveva eretto già nel Duecento il suo celebre Ospedale del Ceppo e che aveva dato vita alla sua Scuola Medica, una Facoltà di Medicina che funzionò per due secoli.

1 - La memoria della scuola pistoiese di medicina

Questa struttura era essenziale per la formazione degli studenti di medicina ed era adibita alle dimostrazioni anatomiche effettuate tramite dissezione di cadaveri da parte del docente. Il teatro di Pistoia è composto da due sale adiacenti. L’anticamera, riscaldata, è dotata di un tavolo di marmo con lo scolatoio ed era impiegata per la preparazione dei corpi.

2 - L'anticamera

La seconda sala, invece, ha una decorazione di stile neoclassico, con fregi dai colori delicati, con medaglioni e volute. Al centro è la grande lastra di marmo dove era posizionato il corpo. Il tavolo è circondato da una serie di panche in muratura: una struttura ovale, rialzata, destinata ad accogliere gli studenti che vi sedevano e ascoltavano le lezioni del docente.

4 - La cattedra del professore

Il professore sedeva in cattedra e aveva a disposizione un leggio. Nella sua tipica configurazione classica il docente era il Lector che leggeva il testo di anatomia redatto in latino e impartiva al Sector (il chirurgo, detto anche il Cerusico Maestro di Grembiale) la sequenza e le modalità del procedere nella dissezione del cadavere. Attorno al tavolo di marmo vi erano altri due personaggi: l’Ostensor, incaricato di tradurre dal latino quanto letto dal professore così da facilitare la comprensione e il Demonstrator, ovvero colui che con una bacchetta indicava agli studenti i vari organi messi a nudo dall’anatomia.

Il Teatro fu realizzato tra il 1785 e il 1787 su progetto del pistoiese Francesco Maria Beneforti. La decorazione pittorica fu opera del pittore Giuseppe Vannacci, allievo e collaboratore del Beneforti. Nei busti sulle pareti ovest ed est sono ritratti due medici e scienziati, lo svizzero Albrecht von Haller e il forlivese Giovanni Battista Morgagni, considerati i fondatori, rispettivamente, della fisiologia moderna e dell’anatomia patologica.

5 - La dedica allo svizzero Albrecht von Haller

La Scuola Medica pistoiese era nata nel 1666 per formare i medici e i chirurghi dell’Ospedale del Ceppo. Il suo ordinamento venne ufficialmente approvato dal granduca Pietro Leopoldo nel 1784. Il nuovo Regolamento aveva introdotto tra gli insegnamenti le ‘operazioni chirurgiche sul cadavere’ e aveva quindi dato impulso alla realizzazione della nuova sala anatomica. Il corso di studi era suddiviso in tre classi e durava sei anni. Vi erano state istituite le cattedre di “medicina pratica”, “istituzioni chirurgiche”, “anatomia”, “casi pratici”, “operazioni e ostetricia”. All’epoca gli studenti erano soltanto otto. La Scuola ebbe una lunga interruzione nel periodo dell’occupazione francese e dell’annessione della Toscana all’impero napoleonico. Fu ripristinata nel 1816 ma nel 1839, con la riforma del sistema di studi superiori, ne fu prevista la chiusura a causa del basso numero di studenti. Fu definitivamente soppressa con motu proprio del Granduca Leopoldo II del 3 dicembre 1844. Rimase allora attiva soltanto la scuola di Firenze.

6 - L'antico Ospedale del Ceppo di Pistoia

Il Teatro anatomico è oggi visitabile come tappa durante il percorso guidato nella Pistoia Sotterranea. Anche il grande patrimonio di scritti, strumenti, vasi farmaceutici e ferri chirurgici è visibile nel Museo della Sanità Pistoiese all’interno dell’Ospedale del Ceppo.

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