Nella storia millenaria delle università il professore universitario ha sempre impersonato il professionista che conosce a fondo una scienza o una disciplina, e che riversa i frutti della sua attività di ricerca scientifica nell’insegnamento ai suoi studenti. Nell’iconografia medievale il professore è ritratto seduto in cattedra di fronte ai suoi allievi. La sua posizione più elevata rispetto agli studenti, seduti in genere sui banchi o a terra, facilitava evidentemente l’ascolto e la comunicazione in un’epoca ancora priva di strumenti di amplificazione; aveva tuttavia anche un significato simbolico, a rimarcare la superiorità della conoscenza rispetto all’ignoranza e la diversa scala gerarchica su cui si collocavano il docente e il discente.

2 - Pietro Cerniti, legum doctor

Il docente medievale poteva essere un esponente del clero, attivo nelle scholae dei monasteri e delle cattedrali, o un laico (maschio, più raramente una donna) impegnato nelle universitates studiorum. La scena di contesto è dunque quella di uno spazio monastico nel quale un’autorità insegna a monaci e clerici giovani. Questa scena evolve successivamente verso lo spazio caratteristico dell’aula universitaria, in un contesto profano se non gentilizio o regale. In taluni casi il docente è raffigurato nel suo laboratorio di ricerca sperimentale (come nel caso dei medici o dei chimici). Gli attributi che identificano l’iconografia del docente sono il libro aperto davanti a sé sul leggio, l’abbigliamento ricercato (la toga, la cappa, l’ermellino, il tocco o la berretta, la mazza), gli strumenti simbolo dell’arte che insegna.

3 - Pietro Canonici, lettore di Diritto civile

Il Museo civico medievale di Bologna contiene una raccolta di urne, arche, lapidi e sarcofagi provenienti dalle chiese della città che fanno memoria di personalità di rilievo dell’accademia. La loro immagine viene proposta nei rilievi del frontale come docenti di fronte a una classe di studenti.

4 - Sepolcro di Bonifacio Galluzzi, morto nel 1346

Bonifacio Galluzzi era un “lettore” dell’università, morto nel 1346. La lastra tombale (scolpita dal lapicida Bettino da Bologna) ce lo mostra in cattedra tra due ali di studenti seduti sui banchi. Il docente veste l’abito accademico. Gli studenti seguono la lezione magistrale col dito sul testo e col viso praticamente attaccato al libro (forse per la scarsa luce). I copricapi e le tonsure declinano le loro diverse condizioni e provenienze. L’originaria policromia integrava il messaggio della scultura.

5 - Sepolcro di Lorenzo Pini, morto nel 1397

Lorenzo Pini era lettore e magistrato bolognese. Si dice di lui che “leggeva le Decretali e continuò a insegnarle con grandissimo credito e fioritissima Scuola”, arrivando a percepire “l’onorario distinto di lire 350”. Morì nel 1397 e fu sepolto nella chiesa di S. Pietro a Bologna. Il sarcofago è opera del veneziano Paolo di Bonaiuto e mostra Pini in cattedra tra due ali di studenti adulti, di diversa condizione professionale. Indimenticabile il viso dello studente sognatore.

6 - Sepolcro di Matteo Gandoni, morto nel 1330

La lastra tombale del giureconsulto Matteo Gandoni, morto nel 1330, ci mostra altri interessanti particolari. L’aula è raffigurata con il docente in cattedra in posizione frontale rispetto ai suoi allievi. La cattedra e i banchi sono decorati da motivi floreali e hanno il leggio in posizione obliqua per accogliervi il libro e il quaderno. Colpisce la posizione obliqua del sedile degli studenti che costringe a posture innaturali. Il docente indossa la toga, la berretta e la mantella di ermellino e dà indicazioni agli studenti impegnati in un’esercitazione. Il terzo studente sembra chiedere aiuto nell’interpretazione del testo al collega seduto dietro di lui, ritratto in atteggiamento pensoso. Sul fondo dell’aula compare il bidello che porta il libro richiesto dal docente.

7 - Sepolcro di Pietro Canonici, morto nel 1502

Pietro Canonici, morto nel 1502, era Lettore di Diritto civile. La lastra tombale mostra il Dottore assiso in cattedra e fiancheggiato da due gruppi di studenti. Vi sono però alcune innovazioni di stile rinascimentale: il contesto dell’aula con la cattedra che è il punto di fuga della composizione; i banchi degli studenti sono disposti diagonalmente paralleli alle pareti della stanza; vi sono decorazioni sulle pareti; un piccolo armadio è aperto sotto la cattedra e mostra all’interno i codici, la clessidra e gli strumenti per la scrittura; vi è dibattito tra gli studenti; dietro i banchi si affacciano gli uditori curiosi.

8 - Gli strumenti di lavoro del docente

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